L’ELEGANZA DEL TABARRO

Il tabarro fa la sua comparsa nell’antica Roma e nel corso dei secoli ha conosciuto fogge, colori e tessuti diversi, rimanendo sempre fedele a ciò che lo contraddistingue: Una mantella a forma di grande ruota a caduta libera , taglio del panno a vivo, una sola cucitura e colletto.

Esistono  varianti di mantelli sia a ruota che a mezza ruota. Gli alamari, normalmente in corda o cuoio, possono essere anche d’argento per impreziosire l’unica chiusura del mantello.

Viene indossato chiuso buttando un‘estremità sopra la spalla opposta in modo da avvolgerlo intorno al capo. E’ un mantello caldo, che si usa appunto prevalentemente nella stagione invernale anche se si possono raramente trovare anche versioni più leggere per la primavera.

E’ un capo che si ritrova nel tredicesimo secolo, e poi  nel Medioevo tra la borghesia mentre nel Rinascimento cade in disuso ma rimane comune tra gli artigiani e nel mondo rurale.
Ritorna in uso nell’Ottocento e durante il fascismo viene considerato elemento d’ispirazione anarchica.

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